La Libreria Segreta
Era una di quelle giornate di fine autunno, con il vento che trasportava il profumo delle foglie secche e il cielo coperto da una coltre di nuvole grigie. Clara camminava lungo la strada acciottolata del quartiere antico, le mani infilate nelle tasche del cappotto e il passo leggero, come se stesse seguendo un invito invisibile. Aveva sentito parlare di una libreria nascosta, un luogo segreto che pochi conoscevano, e la sua curiosità l’aveva spinta a cercarlo.
Arrivò davanti a un edificio dall’aspetto modesto, con un’insegna appena visibile che recitava “Antiquariato & Libri Rari”. La porta in legno scuro sembrava invitante, come un portale verso un altro mondo. Clara spinse la maniglia e si trovò avvolta dal calore della libreria. L’odore della carta antica e della polvere la colse di sorpresa, mescolato a una leggera fragranza di cera d’api.
All’interno, l’illuminazione era soffusa, creata da lampade a olio appoggiate su tavolini di legno scuro. Le pareti erano coperte da scaffali altissimi, stracolmi di libri di ogni dimensione e colore, con le rilegature in pelle che brillavano alla luce fioca. Clara si tolse il cappotto, lasciandolo appeso a un vecchio appendiabiti vicino all’ingresso, e cominciò a esplorare.
Camminò tra gli scaffali, le dita che accarezzavano le costole dei libri come se fossero tessuti pregiati. C’era una quiete quasi sacra in quel luogo, interrotta solo dal suono leggero dei suoi passi e dal fruscio delle pagine. Mentre avanzava, notò una scala a chiocciola che portava a un piano superiore, nascosta tra due scaffali massicci. Decise di salire.
Al piano superiore, la libreria sembrava ancora più segreta, più intima. C’era un angolo appartato, con una poltrona in velluto rosso e un tavolino su cui era appoggiato un libro aperto, come se qualcuno l’avesse lasciato lì in attesa del suo ritorno. Clara si avvicinò, incuriosita, e lesse qualche riga. Erano versi di un’antica poesia, parole piene di passione e desiderio.
Improvvisamente, sentì una presenza alle sue spalle. Si voltò di scatto, il cuore che le batteva forte nel petto. Un uomo stava in piedi a pochi passi da lei, un libro in mano, il volto parzialmente nascosto dall’ombra. Aveva occhi scuri e profondi, che sembravano riflettere tutte le storie custodite in quella libreria. Indossava un cappotto elegante, e un accenno di sorriso aleggiava sulle sue labbra.
“Non volevo spaventarti,” disse lui con una voce calma, quasi un sussurro.
Clara lo fissò, il respiro ancora un po’ affannato. “Non mi hai spaventata,” rispose, anche se non era del tutto vero. C’era qualcosa in quell’uomo, qualcosa di misterioso, che la turbava e affascinava allo stesso tempo.
“Questo è il mio posto preferito,” continuò lui, avvicinandosi lentamente. “Pochi conoscono questa parte della libreria. È un luogo per chi cerca qualcosa di più di un semplice libro.”
Clara sentì il peso delle sue parole. “E cosa stai cercando tu?” chiese, la voce più ferma di quanto si sentisse.
L’uomo si fermò di fronte a lei, la mano che ancora teneva il libro aperto. “Forse, qualcuno con cui condividere un segreto,” rispose. Poi, come se il loro incontro fosse stato scritto tra le pagine di un libro antico, posò il libro sul tavolino e tese la mano verso di lei.
Clara sentì un impulso irresistibile a prenderla. Le sue dita si intrecciarono con le sue, il calore del suo tocco che le inviò un brivido lungo la schiena. Era come se il tempo si fosse fermato, come se in quel momento non esistesse altro che quella stanza, quell’uomo, e la promessa di un segreto condiviso.
Senza dire una parola, lui la guidò verso la poltrona, invitandola a sedersi sopra le sue gambe. Clara si accovacciò sul velluto rosso, il cuore che batteva forte. L’uomo si chinò su di lei, il suo viso vicino al suo, abbastanza da sentire il suo respiro sul collo.
“C’è una storia che voglio raccontarti,” disse piano, la sua voce un sussurro che riempì lo spazio tra di loro. Clara chiuse gli occhi, lasciandosi avvolgere dalle parole, dal suono della sua voce, dal mistero di quella libreria segreta. E mentre lui cominciava a parlare, Clara capì che alcuni segreti non erano fatti per essere svelati, ma solo vissuti.